Dipendenza da marijuana: i recettori cannabinoidi CB1 e CB2.

Dipendenza da marijuana: cannabinoidi

Modificato il: 22/04/2024

IL RUOLO DEI CANNABINOIDI NELLA DIPENDENZA DA MARIJUANA.

Ti sarà probabilmente capitato di sentire che il consumo di marijuana classica reiterato nel tempo porta alla dipendenza da marijuana, al contrario della marijuana legale che contiene principalmente CBD e ininfluenti quantità di THC.

La dipendenza da cannabis è stata comprovata nei decenni da tanti studi, i quali riconducono l’insorgere dell‘assuefazione al cannabinoide THC.

La cannabis light, per esempio, ha un contenuto di THC molto basso (per legge inferiore all’ 1% in Svizzera). Le varietà di cannabis classiche invece possono arrivare anche a valori molto alti, come la Cookies Gelato, che possiede fino al 28% di THC.

Ma come accade che un consumatore abituale di marijuana arrivi ad un livello di dipendenza? Per capirlo dobbiamo fare qualche cenno semplificato di anatomia e biologia.

Perché si sviluppa la dipendenza da marijuana?

Perché si sviluppa la dipendenza da marijuana?

Per capire i processi che portano all’assuefazione da marijuana, dobbiamo parlare di sistema nervoso centrale (SNC). Il THC, infatti, agisce in maniera psicoattiva sul sistema nervoso, in particolare sui recettori cannabinoidi CB1 e CB2, che sono presenti in molte parti del nostro cervello.

Questo principio attivo della marijuana interagisce con questi recettori cannabinoidi, interferendo con quelli che sono i normali processi di questi ultimi e modificando l’interazione tra i neuroni. Viene dunque disturbato il turnover di alcuni neurotrasmettitori, tra cui:

  • Dopamina
  • Serotonina
  • Noradrenalina
  • Acetilcolina

Gli effetti percepiti fisicamente sono tanti e contrastanti:

  • Senso di benessere
  • Letargia
  • Rilassamento muscolare
  • Alterazione delle percezioni cognitive e sensoriali
  • Euforia
  • Sonnolenza
  • Ansia

Quello che accade, insomma, è una modificazione del sistema endocannabinoide e può portare a dipendenza. Quest’ultima si sviluppa in virtù della capacità del THC di aumentare il rilascio di dopamina nel cervello, che innesca nel soggetto il desiderio di perpetuare l’assunzione della sostanza.

L’ erba light, diversamente da quella classica, contiene THC in minima parte ed è invece ricca di CBD, un altro principio attivo della marijuana che ha proprietà analgesiche non psicotrope.

La dipendenza da marijuana nasce a causa del consumo cronico e prolungato nel tempo ed è difficile da combattere, in quanto può portare a crisi di astinenza da cannabinoidi. Se ti stai chiedendo come disintossicarsi dai cannabinoidi, hai già fatto il primo passo per uscire dal tunnel.

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Astinenza da cannabinoidi: sintomi comuni

Come detto in precedenza, al contrario della canapa legale, la canapa classica, consumata in modo continuativo, può portare alla dipendenza da marijuana. Il soggetto quindi avrà sempre più necessità di assumere THC sia a livello fisiologico che psichico.

Quando una persona assuefatta viene privata, volontariamente o meno, dell’assunzione di THC, essa tendenzialmente cadrà in una crisi di astinenza. I sintomi che caratterizzano questo stato psico-fisico sono:

  • Ansia
  • Insonnia
  • Irritabilità
  • Depressione
  • Irrequietezza
  • Diminuzione dell’appetito
  • Sintomi gastrointestinali

Questi sintomi si sviluppano nell’arco di pochi giorni dall’interruzione del consumo di marijuana classica e possono durare settimane. Gli sbalzi d’umore sono molto comuni in questa fase e spesso portano le persone ad irascibilità non motivata.

Astinenza da cannabinoidi: rimedi

Astinenza da cannabinoidi: rimedi per liberarsi dell’assuefazione da THC.

Se anche tu sei un consumatore assiduo di THC e hai il desiderio di disintossicarti, hai già trovato la motivazione trainante per poterci riuscire. La forza di volontà è l’arma migliore per questo percorso, in cui avrai bisogno anche del sostegno dei tuoi cari.

La prima cosa da fare è liberarti di tutte le infiorescenze di canapa sativa che hai e dell’attrezzatura che utilizzi per assumerla. Non entrare in contatto con tutta quella roba ti aiuterà a non cadere in una facile tentazione.

Un’altra cosa molto importante è dichiarare le tue intenzioni a parenti ed amici, in modo tale da avere il loro supporto in questo processo. Se fai parte di un gruppo di fumatori di marijuana, sarà meglio evitare di trovarti in quel tipo di situazioni per un po’.

Dai primi giorni, e per qualche settimana, potresti accusare una parte, o tutti, i sintomi di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente. Ci sono però dei piccoli trucchi per cercare di limitarli:

  • Nausea e poco appetito: evita i cibi grassi e i pasti abbondanti, prediligi alimenti leggeri da digerire
  • Insonnia: elimina la caffeina dalle tue abitudini quotidiane e vai a dormire alla prima stanchezza serale
  • Ansia: concentrati sul pensiero che l’astinenza è passeggera
  • Irritabilità e irrequietezza: nei momenti in cui ti senti più lucido rifletti sulla situazione e renditi conto che i tuoi sbalzi d’umore sono dovuti all’astinenza e passeranno

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Conclusioni finali

Come hai avuto modo di vedere la dipendenza da marijuana è una brutta bestia e può dare dei disagi non indifferenti. Nonostante questo, se ne può sempre uscire.

La canapa light contiene una bassissima percentuale di THC (<1%) e per questo motivo non ha effetti psicotropi sull’organismo umano. In compenso contiene tantissimo CBD, il cannabinoide “buono” della marijuana, che ha invece proprietà analgesiche e rilassanti.

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