Modificato il: 26/08/2024
VUOI SAPERE DI PIÙ SUL CANNABIGEROLO? ECCO LE PRINCIPALI NOTIZIE SUL CANNABINOIDE DA CUI GLI ALTRI HANNO ORIGINE
Oltre al CBD e al THC le piante di cannabis e cannabis light producono anche tanti altri cannabinoidi.
Uno tra quelli che recentemente è diventato oggetto di studi e sperimentazioni è il cannabigerolo o CBG.
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Ma perché se ne parla solamente ora?
Cos’è il CBG?
Qual è il suo ruolo nella pianta e quali sono i suoi effetti sull’organismo umano?
Ecco tutto ciò che dovresti sapere su questa sostanza e perché se ne sentirà parlare sempre di più.
CBG: cos’è?
Il cannabigerolo o CBG è un cannabinoide prodotto dalla canapa e dalla canapa light.
Nonostante oggi sia stato soprannominato la “cellula staminale della cannabis“, fino a poco tempo fa il CBG non veniva considerato come gli altri cannabinoidi e i suoi effetti non erano mai stati approfonditi.
Ti chiedi come mai?
Beh, va considerato che nella pianta di cannabis o canapa legale matura, il CBG è presente solo in quantità pari o inferiori all’1%. Di conseguenza, le sostanze che hanno catturato l’attenzione dei ricercatori sono sempre state ben altre.
Approfondire gli studi sul CBG si è rivelato sorprendentemente interessante.
Iniziamo col dire che il cannabigerolo, o CBG, è un cannabinoide che si sviluppa nella pianta di canapa in forma acida (CBGA) ed è presente in grandi quantità all’inizio della fase di fioritura.
Dopo questa fase, tuttavia, con la crescita della pianta e l’azione di diversi enzimi, questa sostanza si trasforma e genera alcuni dei cannabinoidi più conosciuti, ma in forma acida: CBDA, THCA, CBCA.
Come anticipato in precedenza, nella pianta matura rimane solo una piccolissima percentuale di CBGA, proprio perché questo si converte dando origine a tutti gli altri cannabinoidi presenti nella pianta di canapa. Di conseguenza, le proporzioni tra CBG e gli altri cannabinoidi sono inversamente proporzionali.
Quando la pianta viene raccolta, successivamente viene sottoposta a diverse fonti di calore attraverso un processo noto come decarbossilazione della cannabis. È così che si dà origine alle forme non acide dei cannabinoidi, tra cui THC, CBD, CBC e anche CBG.
Leggi anche: Decarbossilare la cannabis per potenziare l’erba: ecco come funziona
Acido cannabigerolico: quali sono gli effetti?
Come hai potuto leggere, pare che tutti i principali cannabinoidi che noi oggi conosciamo derivino dall’acido cannabigerolico (CBG A), una sostanza che ha dunque un ruolo determinante nella pianta.
Oltre ad essere considerato la “madre” di tutti gli altri cannabinoidi, cosa sappiamo sugli effetti e sui benefici del CBG?
Iniziamo col dire che, come il Cannabidiolo e il THC, anche il CBG viene metabolizzato dal nostro organismo tramite il sistema endocannabinoide.
I fitocannabinoidi della cannabis agiscono imitando l’azione degli endocannabinoidi, quelli prodotti naturalmente dal nostro organismo. Tuttavia, è importante notare che ogni molecola agisce in maniera differente.
Se, per esempio, il THC (la sostanza psicotropa contenuta in alte percentuali nella cannabis illegale) agisce legandosi ai recettori CB1 presenti nel cervello, è importante notare che il CBG si lega principalmente ai recettori CB2. Questi recettori sono diffusi nel sistema nervoso periferico, nel tessuto connettivo e nell’intestino.
Detto questo, è importante sapere che il cannabigerolo non ha proprietà psicotrope, quindi non altera la percezione della realtà di chi lo assume. Tuttavia, provoca una serie di effetti che stanno attirando l’attenzione di molti studiosi, sia nell’ambito farmaceutico che al di fuori di esso.
Secondo gli studi effettuati finora, pare che il cannabigerolo abbia prevalentemente i seguenti effetti:
- analgesico e antinfiammatorio;
- neuroprotettivo;
- antidepressivo.
Per esempio, gli studi effettuati sui topi presso l’Università di Napoli (e pubblicati nel 2013) hanno dimostrato che il cannabigerolo (CBG) sia in grado di limitare gli effetti della colite e della malattia infiammatoria del tratto intestinale (MICI).
Alcuni studi pubblicati nel 2015 sulla rivista Neurotherapeutics, invece, dimostrano che il CBG potrebbe essere impiegato con successo per il trattamento delle malattie neurodegenerative. Lo studio effettuato su alcune cavie affette dalla malattia di Huntington ha dimostrato che la somministrazione di cannabigerolo ha limitato la comparsa e/o l’intensità di alcuni sintomi della patologia.
Sono stati effettuati diversi studi riguardo agli effetti del CBG anche sul dolore e sulla lotta contro il glaucoma.
Ma non solo, i sorprendenti risultati ottenuti dai vari studi hanno fatto sì che la ricerca sulla sostanza si intensificasse ulteriormente. Di conseguenza, sono state elaborate nuove genetiche di cannabis in grado di raggiungere l’età matura con un livello di CBG superiore rispetto alla norma.
Quali sono le differenze tra CBD e CBG?
Si può affermare che esplorare le differenze tra CBD e CBG offre una visione più approfondita delle potenzialità terapeutiche della cannabis.
Mentre entrambi sono cannabinoidi estratti dalla pianta di cannabis, il CBD e il CBG presentano caratteristiche uniche che possono influenzare il nostro benessere in modi diversi. Il CBD, noto per le sue proprietà antinfiammatorie e ansiolitiche, è ampiamente utilizzato per affrontare disturbi come l’ansia, lo stress e malattie infiammatorie.
D’altra parte, il CBG, con il suo potenziale nel supportare il sistema nervoso centrale e le proprietà terapeutiche dimostrate in ricerche recenti, emerge come un candidato promettente per trattare condizioni come la sclerosi multipla e malattie infiammatorie intestinali.
Le differenze nelle proprietà chimiche e negli effetti di questi cannabinoidi offrono un’opportunità intrigante per sfruttare le molteplici vie terapeutiche della cannabis. Mentre la ricerca continua a progredire, è evidente che la comprensione approfondita di CBD e CBG potrebbe portare a sviluppi rivoluzionari nell’ambito della medicina a base di cannabinoidi.
Dove è possibile trovare il CBG?
Come il CBD, anche il cannabigerolo si può trovare nei derivati della cannabis legale.
Certo, essendo un cannabinoide meno conosciuto la varietà dei prodotti immessi nel mercato non è ancora elevatissima, ma le proposte ci sono.
Alcune aziende infatti, si sono specializzate nelle tecniche per isolare il CBG, altre invece hanno puntato sulla coltivazione di nuove genetiche di canapa in grado di mantenere un alto livello di cannabigerolo anche in fase matura.
Tra i prodotti a base di cannabigerolo c’è l’olio di CBG, oppure esistono particolari tipologie di hashish che contengono elevate percentuali di questa sostanza, e naturalmente esistono delle nuove genetiche di erba legale che contengono alte percentuali di cannabigerolo (come la varietà Zkittles).
Oggi i prodotti a base di CBG sono ancora una novità per tante persone, ma il progresso nella ricerca farà certamente conoscere meglio questa sostanza non psicotropa e dalle mille proprietà nascoste, che sembra avere tanto da offrire.
Leggi anche: Olio CBD a spettro completo: cos’è e cosa significa
Conclusione
In sintesi, il cannabigerolo (CBG) emerge come un protagonista promettente nella vasta gamma di cannabinoidi presenti nella cannabis. Le sue proprietà terapeutiche del CBG stanno guadagnando sempre più attenzione, offrendo potenziali benefici nel trattamento di diverse condizioni.
Dai suoi effetti sulla malattia di Huntington alle ricerche sulla sua influenza positiva nel sistema immunitario, il CBG sta dimostrando di essere una molecola versatile con un ampio potenziale terapeutico. Le differenze rispetto ad altri cannabinoidi come il CBD e il THC aggiungono un elemento intrigante alla comprensione della cannabis e del suo impatto sul nostro benessere.
Le ricerche continuano a svelare dettagli sulla qualità degli estratti di CBG e sulle varie proprietà specifiche del cannabinoide. In definitiva, il CBG rappresenta una componente chiave nel panorama fitocannabinoidi della cannabis, offrendo un terreno fertile per ulteriori scoperte scientifiche che potrebbero aprire nuove strade nel campo delle terapie a base di cannabinoidi.
Esplorare il CBG è una porta verso la comprensione più profonda di come la cannabis, con la sua complessità molecolare, possa contribuire in modo significativo alla salute e al benessere umani.
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