Ultima modifica: 09/08/2023
MARIJUANA E AUTOMOTIVE: LE AUTO DEL FUTURO ECO-SOSTENIBILI SONO SEMPRE PIÙ REALTÀ
Nonostante le piante di canapa siano sempre state demonizzate per via della presenza del THC (la sostanza psicotropa illegale in tante zone del mondo), oggi, con la coltivazione della canapa legale ad alto contenuto di CBD le cose stanno cambiando considerevolmente.
Non solo la canapa sativa viene sfruttata a larga scala per la realizzazione di tanti prodotti cosmetici e farmaceutici, ma anche le sue fibre sono state rivalutate.
La cannabis è sempre stata utilizzata nel settore dell’industria tessile, ma se ti dicessimo che può essere utilizzata per realizzare un automobile?
Sì, parliamo di automobili ecologiche, che fanno del bene all’ambiente e che potrebbero addirittura offrire prestazioni più elevate.
Tutto questo è realtà e qui ti spieghiamo perché presto marijuana e automotive potrebbero diventare la tendenza principale.
Dal primo prototipo di auto in canapa ad un futuro automobilistico sempre più green
Il fatto che le fibre di canapa siano molto resistenti è risaputo fin dai tempi più antichi, non a caso anche i tanto amati jeans nascono dalle fibre di questa pianta.
Di recente ha preso piede anche la realizzazione della plastica di canapa dalle caratteristiche uniche sia dal punto di vista della resistenza che della leggerezza, ma chi avrebbe mai detto che la cannabis legale sarebbe stata utilizzata anche per realizzare la maggior parte delle componenti esterne di un’automobile?
Già nel 1941 Henry Ford diede forma alla prima “Hemp Car” un’auto quasi completamente realizzata con materiali derivati dalla canapa, ma nonostante si trattasse di un progetto innovativo, non riuscì a decollare.
Le cause sono sempre state ricondotte al fatto che a quei tempi la marijuana era considerata “pericolosa” per cui la coltivazione non era ben vista, inoltre coincise anche un vero e proprio boom dei prodotti a base di petrolio, per cui la cannabis rappresentava un intralcio ai progetti di una nicchia di persone molto potenti.


A quanto pare, però, non era tutto qui.
Secondo quanto affermato da Nathan Armstrong, un noto ingegnere di veicoli canadese, il motivo era da collegare anche a dei fattori di resistenza, velocità di realizzazione e di conseguenza di prezzi.
Per tanti anni si è cercato invano di realizzare un materiale a base di canapa che riuscisse realmente a competere con la fibra di vetro dal punto di vista del prezzo e delle prestazioni, ma mancava un tassello che, finalmente, è stato individuato e che probabilmente cambierà il futuro delle automobili.
Magari automobili da utilizzare con l’etanolo di canapa al posto della benzina.
Scopriamo ora in che cosa consiste questo “tassello mancante”.
Leggi anche: Canapa & Bioedilizia: queste le novità che detonano il potenziale della canapa nel settore edile
La ricetta giusta per integrare definitivamente la canapa nel settore automobilistico
Nonostante i limiti riscontrati nei materiali prodotti dalla canapa per il settore automobilistico, c’è chi ci ha creduto fino in fondo e non si è arreso.
È così che un produttore automobilistico di San Diego – si tratta di Aptera Motors – si è rivolto a Natham Armstrong per puntare ancora una volta sull’utilizzo della canapa per realizzare un veicolo ad energia solare.
Ciò che e è venuto fuori è qualcosa di decisamente sorprendente.
A quanto dice l’ingegnere Armstrong, oggi è nato un materiale realizzato a partire dalla canapa che supera la fibra di vetro e gli altri materiali più utilizzati nel settore automobilistico sia dal punto di vista della resistenza che dei prezzi e della resa.
Insomma, una vera rivoluzione rispetto al passato.
Ciò che è cambiato è il modo in cui viene utilizzata la fibra.
Mentre in passato le fibre di canapa venivano utilizzate in forma “libera” o sotto forma di tappetino assorbente, la soluzione si è trovata nelle fibre intrecciate.
Che cosa cambia?
Nelle precedenti prove le fibre di canapa finivano letteralmente per risucchiare tutta la resina del composto rendendo necessario l’utilizzo di un quantitativo maggiore, e la resina è proprio il materiale più costoso.
Nel caso dell’utilizzo della canapa sotto forma di “tappetino” invece, i pezzi ottenuti risultavano irregolari e ricchi di protuberanze.
Con la canapa intrecciata tutti i problemi appena elencati sono stati risolti.
Il fatto che le fibre siano intrecciate in modo molto stretto fa sì che vengano eliminati i problemi di assorbimento, inoltre il materiale ottenuto risulta essere liscio e particolarmente resistente, più della fibra di vetro.


Perché marijuana e automotive rappresentano il futuro?
L’essere arrivati a realizzare un materiale a base di fibre di canapa più resistente e performante dei comuni materiali utilizzati abitualmente per la realizzazione delle auto è una grandissima notizia per l’ambiente.
Ma più nello specifico che cosa rende proprio la marijuana legale la pianta giusta per il settore dell’automotive?
I motivi sono tanti, ma possono essere sintetizzati in:
- resa;
- resistenza;
- possibilità di arrivare a dei prezzi molto più bassi.
Partiamo dal primo punto.
Coltivando un acro di canapa legale si può ottenere un quantitativo di biomassa decisamente maggiore rispetto a quello che si ottiene coltivando altre fibre (si arriva a 30.000 libre per acro).
La canapa, inoltre, permette di ottenere una fibra molto più resistente e dura rispetto ad altre piante, specialmente se viene coltivata in zone fredde e ventose come il Canada (il Paese di Armstrong).
Per quanto riguarda il prezzo del materiale, ora è ancora elevato perché si sta procedendo in questo modo: la canapa viene spedita dal Canada all’Europa (dove c’è un’azienda che realizza questa particolare canapa intrecciata) e poi dall’Europa le fibre intrecciate vengono rimandate indietro.
L’obiettivo della casa automobilistica di San Diego in collaborazione con Armstrong è quello di riuscire a fare l’investimento per potersi mettere nelle condizioni di lavorare le fibre direttamente in loco, abbassando i prezzi fino a metà o addirittura un quarto rispetto alla fibra di vetro.
Questa possibilità sembra realizzabile entro 5 anni e se così fosse la canapa prenderà certamente il sopravvento.
Fibre di canapa ultra resistenti e resina biodegradabile rappresentano il futuro dell’automotive.
Leggi anche: La canapa può essere un carburante? Ecco come stanno le cose
Per concludere
Come vedi la cannabis non è solo olio di CBD, hashish e tessili, ma più si studia questa pianta e più si scopre che si tratta di una risorsa eccellente per tantissimi settori.
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A presto!