Modificato il: 23/10/2023
LA CANNABIS È UNA PIANTA IN GRADO DI APPORTARE TANTI BENEFICI AL NOSTRO PIANETA IN NUMEROSI SETTORI: QUI PUOI SCOPRIRE I PRINCIPALI
La cannabis non è solo una pianta da cui estrarre l’olio di CBD o ricavare infiorescenze e hashish, e non si limita nemmeno a essere una materia prima per realizzare carta, carburante, plastica e tessuti (anche se già è davvero tanto!).
La canapa è anche una risorsa realmente in grado di fare del bene all’ambiente sotto vari punti di vista: può aiutare a ridurre l’inquinamento, a limitare i danni a livello climatico e in generale ad adottare un modello di sviluppo industriale ecosostenibile.
Ti stai chiedendo in che modo le piante di cannabis light possano esercitare tutti questi effetti sul nostro pianeta?
Bene, allora sei nel posto giusto: in questo articolo parleremo proprio di canapa e ambiente.
Ecco i principali effetti positivi della cannabis e perché questa pianta rappresenta una svolta per il futuro.
Canapa e CO2: una pianta che salvaguarda l’ozono
Sappiamo bene quanto l’eccesso di CO2 nell’atmosfera stia danneggiando la salute del nostro pianeta (pensa solo al buco dell’ozono e ai cambiamenti climatici che stanno causando lo scioglimento dei ghiacciai), e spesso a tal proposito si sente parlare dell’importanza degli alberi nel processo di immagazzinamento di questa sostanza.
Ma sapevi che la marijuana è in grado di catturare il quadruplo di anidride carbonica rispetto agli alberi?
Ebbene sì, e pare che questa caratteristica rimanga intatta anche dopo che la pianta è stata lavorata.
Più precisamente, pare che una tonnellata di canapa secca possa assorbire fino a 325 kg di CO2.
Questa caratteristica ha ottenuto subito molto successo nel campo dell’edilizia, il settore che allo stato attuale pare incidere maggiormente sulla produzione di anidride carbonica.
La canapa può essere sfruttata per bonificare i terreni
A causa delle azioni irresponsabili dell’uomo, nel corso degli anni in tutto il mondo si sono formate aree in cui i terreni sono tanto inquinati da essere considerati ormai inadatti alla coltivazione di prodotti destinati all’alimentazione.
Accanto a questa brutta notizia, però, ce n’è una buona: le piantagioni di cannabis legale possono aiutare a ripristinare la qualità dei terreni.
Come?
Tramite l’azione delle radici le piante di canapa riescono ad assorbire metalli pesanti e sostanze inquinanti ripulendo il terreno; questo processo si chiama fitorimediazione.
Dopo essere state assorbite, le sostanze asportate dal terreno vengono metabolizzate dalla pianta, oppure possono essere recuperate (come nel caso del ferro e dello zinco).
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Energia rinnovabile dalla canapa
La pianta di canapa si presta a essere trasformata in tantissimi modi e permette di realizzare anche una vasta gamma di biocarburanti liquidi, gassosi o solidi, come il pellet.
In particolare, pare che dalla canapa possano essere realizzati il biodiesel e l’etanolo, due sostanze che potrebbero sostituire il consumo dei carburanti di origine fossile sia per le auto che per le industrie, riducendo significativamente l’inquinamento ambientale e promuovendo la salute del pianeta.
In questo caso il vantaggio sarebbe duplice:
- sostituendo i carburanti ricavati dal petrolio con i biocarburanti ottenuti dalla canapa legale, si inquinerebbe molto meno durante il processo di realizzazione dei prodotti stessi.
- Inoltre, si limiterebbero in percentuali altissime le emissioni di sostanze tossiche, dannose per l’uomo e per l’ambiente, rilasciate dal processo di combustione.
Utilizzare più canapa aiuta a limitare il consumo di pesticidi
La canapa può essere utilizzata in tantissimi settori per realizzare innumerevoli prodotti.
Se sostituita ad altre tipologie di colture, è in grado di limitare enormemente il consumo di fitochimici e pesticidi.
Perché?
La canapa è molto più resistente (ma non immune) agli attacchi parassitari più diffusi nelle colture di tante altre piante.
Un esempio è il cotone.
Canapa a favore della lotta contro la plastica
La plastica è uno dei mali maggiori dei nostri tempi.
Si trova ovunque: pare che attualmente negli oceani ce ne siano milioni di tonnellate, e per decomporsi impiega tantissimi anni.
Che cosa c’entra la canapa con questo?
C’entra eccome!
Proprio come il mais e altre specie vegetali, anche le piante di marijuana possono essere utilizzate per produrre bioplastica.
Il vantaggio di puntare sulla bioplastica di canapa è che questo materiale, oltre a essere completamente biodegradabile, pare avere caratteristiche eccezionali, addirittura superiori alla plastica petrolchimica che siamo abituati a utilizzare oggi.
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Per concludere
Quelli che hai potuto leggere finora sono solo alcuni dei principali benefici che le piantagioni di canapa possono apportare al nostro pianeta.
Realizzare carta, plastica e tessuti, oppure materiali per l’edilizia, bio-carburanti e tanti altri prodotti a partire dalla cannabis, significa non solo inquinare di meno durante la produzione e durante l’utilizzo dei prodotti stessi, ma anche migliorare la qualità dei terreni coltivati, dell’aria e dell’acqua.
Insomma, se le colture e il consumo di marijuana legale aumentassero in tutto il pianeta sostituendo tante altre materie prime tossiche, ne beneficerebbe l’intero ecosistema mondiale!
Fortunatamente le ricerche in tal senso sono sempre più numerose, e sempre più Paesi si stanno sensibilizzando sull’argomento, accogliendo a braccia aperte l’utilizzo della canapa in diversi settori.
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Le piantagioni di cotone sono tra le più inquinanti del pianeta: si stima che per coltivare questa pianta particolarmente delicata, e utilizzata poi nel settore tessile, venga utilizzato circa il 25% della totalità dei pesticidi consumati a livello globale.
Sostituendo una gran fetta di colture di cotone con quelle di canapa, si potrebbe già limitare enormemente il consumo di fitochimici, migliorando la qualità delle falde acquifere e di ettari ed ettari di terreno, e di conseguenza la salute della fauna e le colture successive.